Sino alla fine degli anni Novanta il tumore al fegato, l’epatocarcinoma, in Italia, era una patologia di interesse quasi esclusivo di alcuni epatologi, pochissimi chirurghi e radiologi, quasi nessun oncologo. Lo stesso scenario, ovviamente, si registrava in Sicilia, forse anche molto più evidente, nonostante la nostra Nazione e la nostra Regione, fossero state esposte pesantemente all’infezione da epatite C, alla conseguente evoluzione in cirrosi post infettiva e infine all’epatocarcinoma (HCC).
Tuttavia i pochi Centri di riferimento presenti sul territorio nazionale, prendendo esempio ed insegnamento da quelli dell’Est Asiatico, dove l’HCC era endemico, adottarono una strategia variegata e di tipo multidisciplinare che negli anni seguenti ha ottenuto rilevanti risultati diagnostici e clinici.
Questa strategia si può riassumere in pochi essenziali punti: